…nun so’ fiaschi che s’abbottano!

“…nun so’ fiaschi che s’abbottano!”

Questa citazione del Presidente Gabriele è un detto romanesco che vuole sottolineare quanto a volte non è facile ottenere dei risultati in modo facile e veloce, non certo come “abbottare i fiaschi” in una bottega del vetraio!

Oggi, 25 aprile, mi viene da riflettere su quanto sia poco facile scrollarsi di dosso l’invasore e liberarsi dalla tirannia, dal fascismo, dalle dittature…

Mi viene da pensare a quanto sia poco facile per i nostri ottimi ragazzi di RP giovanile vincere una gara in pista o stare al passo con quei coetanei che si allenano da i 5 ai 6 giorni su 7, però ce la mettono davvero tutta e tengono duro, non si spaventano e alla fine i risultati si vedono. Spesso i l vero risultato finale non è il tempo conseguito ma la strada che si è percorsa per averlo fatto, qualunque esso sia.

Oggi a Morlupo, alla corsa per la Liberazione, alla partenza, dopo il minuto di raccoglimento per Michele Scarponi (che morte assurda!) avrei voluto cantare O Bella Ciao. L’ho fatto sottovoce, in solitaria, tra me e me (ora vorrei dedicarla anche a questo grande atleta).

La gara è dura ma neanche a dirlo, lo sapevo. Nun so fiaschi, ma so mazzi. Prima di categoria. Per premio un bel Fiore di Cactus in cui mi identifico doppiamente, per il “mazzo” di oggi e per il mio carattere bisbetico e sgarbato, ma inframmezzato da sprazzi di grande entusiasmo e allegria, come il cactus quando fiorisce.

A seguire mi fiondo al campo della Farnesina dove si cimenta in mattinata il settore giovanile di RP e quindi di nuovo corse, salti, lanci… per ogni età! Ele, Alessandro, Alice, Gabriele… vedo che fanno, che facciamo. Ci mettiamo davvero il cuore. La Direttrice come sempre infaticabile e trasfigurata, mette l’anima e il corpo in queste estenuanti ma soddisfacenti giornate. Non si tratta di un vero e proprio “Mestiere” ma di una vocazione.

Medito. La gara di mattina di Morlupo non mi “abbasta”: mi butto pure sul mille in pista per non farmi mancare nulla, lo concludo trascinandomi, ma che importa?

La corsa a volte sa di fatica, di pazienza, di gioia e di dolori, di testardaggine, di sconfitte e di vittorie, di stanchezza e di riposo, di tempi di recupero, di tempi troppo lunghi, a volte di tempi brevi, più brevi, molto brevi. Soprattutto la corsa sa di Liberazione.

A Palombara giovani rifondaroli….

Ed ecco l’attesa gara palombarese Running Solidarity… Gara somara per antonomasia, visto che il percorso di gara non ha più di 100 metri di pianura ma è un incessante saliscendi, per circa 10 km.

Oggi non mi dilungherò con la solita cronaca frammista alle personali elucubrazioni mentali,  ma con piacere vorrei farvi partecipi del successo dei giovani atleti del settore giovanile palombarese per la bella prova nella non facile non competitiva di 2 km ondulati. Primo assoluto Mattia Amici e Lara (alla partenza con la sua ex maestra Letizia) prima delle ragazze. Ottima prestazione della piccola e combattiva Penelope e complimenti per il debutto di Flavio.

Una splendida giornata di sole ha visto svolgersi la gara dei master nei pressi di Villa Villacolle, tana della Vipera, che non ha perso occasione per menare le… gambe e arraffare il premio di categoria.

Nell’attesa: buon 25 aprile e buona Liberazione.

Teoria delle Stringhe

Non sto certo alludendo a quelle delle scarpe… anche se loro, sono sempre un problema, soprattutto quelle delle Mizuno e delle scarpe da gara, che si slacciano in continuazione se non le leghi col doppio nodo, bensì alla teoria della fisica che vorrebbe conciliare la relatività con la meccanica quantistica (beh più o meno).

Ma che centra la fisica con la corsa? Ecco… metti un sabato della vigilia di Pasqua, la Vipera berus che va a fare una corsetta sgrassa panza con quel matematico di un nerd di Mr Pumpkin-Zucchi in quei di Villa Ada e tutti i piani relativi agli impegni agonistici del periodo pasquale, vanno a farsi fottere, anche se vedrete, non tutti i mali vengono per nuocere.

Insomma, quando corri con i matematici, i fisici, con quella roba chiamata “nerd”, si comincia sempre per parlare dei massimi sistemi, dei principi matematici dell’economia, delle ultime teorie della fisica teorica e sperimentale e si finisce sempre con discutere di Star Wars, dell’Impero Intergalattico, di  Philip K. Dick e le pecore androidi, tutto rigorosamente in linguaggio Klingon. Fatto sta che chiacchiera che ti chiacchiera, arriviamo sul Lungotevere nei Pressi di Ponte Milvio, passando per via dei giubbonari ad appena 1h 50m e 18 km di corsetta. Belli cotti e con una fortuna dalla C maiuscola, veniamo raccattati all’altezza del Ponte di cui sopra dalla Direttrice in pulmino, che neanche a farlo apposta, passava lì per caso con la squadra giovanile al seguito, di ritorno da un allenamento in pista. Senza neanche chiedere, ci siamo fiondati nel pulmino e via a casa.

Evidentemente dopo quel lungo ho dovuto sconvolgere le mie velleità agonistiche e rinunciare alla pomeridiana gara di Vazia, dove poi ho saputo che si è ben imposta la lupa della Marsica, altresì detta  la Baba-Jaga rifondarola,  col coltello in mezzo ai denti (eh cara Cristina R. anche a te toccano, oltre alla gloria, un po’ di soprannomi, mica solo io…).

Qundi, dopo una Pasqua all’insegna di digiuni e stenti, per conservare una precaria forma fisica, a pasquetta mi sono concentrata sul Tris del Lunghissimo del Centro Italia, al Trofeo Agricola Valle Santa dove  gli ho dato forte, come si suol dire, nella gara da 10,4 km. In realtà le distanze erano tre: 10.4, 21, 31 km. Utilizzando un approccio scientifico degno da teoria delle stringhe e analizzate tutte le variabili sono riuscita a selezionare la distanza giusta per poter agguantare il gradino più alto del podio. Che in questo caso trattasi dello scatolone dell’uovo di pasqua, grazioso pacco gara di questa manifestazione.

Dunque anche queste festività sono passate. Ora tocca concentrarsi sugli impegni futuri,che comprendono gare in pista, in carcere, in trasferta e sul fiume. E guai a mancare, altrimenti la Direttrice con le stringhe ce sega er collo!

Saluti a Maljs Blom e a Yahya Boudouma, grandi atleti e compagni di questa corsa Pasqualina.

Vivifiume 2017 (aggiornamento)

Aggiornamento

Purtroppo la gara competitiva è stata annullata. Per ulteriori informazioni leggete il comunicato della Uisp Roma sulla vicenda del Vivifiume 2017.

Per quanto riguarda la non-competitiva rimane tutto confermato, con la formula prevista da regolamento. Qui trovate la lista degli Iscritti Vivifiume 2017.

Invece, per tutti coloro che volevano cimentarsi sui 10 Km e non si accontentano dei 3, per chi vuole correre ugualmente su quel percorso di gara e non vuole abbandonare all'”impraticabilità” la riva sinistra del Tevere, l’appuntamento è sempre a Ponte Umberto alle 10 per una corsa libera, senza pettorale, per correre insieme sul fiume.

Articolo originale

Segnaliamo questa bella iniziativa dell’UISP che mira a riqualificare le sponde del Tevere. Qui di seguito un estratto dalla presentazione:

Lunedì 1° maggio 2017 il Vivifiume torna a popolare le banchine del Tevere, riaffermando una scelta ben precisa, che l’Unione Italiana Sport Per tutti di Roma ha compiuto ormai cinque anni fa, nel 2012: ridestare l’attenzione della città sul fiume, spazio dimenticato, abbandonato, estraneo alla vita della comunità.

Se una parte delle banchine (lato destro orografico) risultano almeno in parte vivibili e percorribili, grazie alla semplice esistenza di una pista ciclabile, sul lato sinistro la situazione cambia radicalmente: difficoltà di accesso, scarsa sicurezza, sporcizia e abbandono. La nostra corsa punta a riportare al centro dell’attenzione dei cittadini e delle istituzioni l’importanza e la dignità del Tevere, che è stato e resta il cuore attorno al quale la città è sorta e si è sviluppata.

Tutti coloro che vogliono partecipare alla competitiva di 10 Km o sulla distanza di 3 Km non competitiva può richiedere subito ad Eleonora la PROPRIA ISCRIZIONE.

La non-competitiva prevede una formula diversa, con arrivo all’Isola Tiberina e ritorno in barca sul Tevere al punto partenza. Possono partecipare bambini e ragazzi, ma anche famiglie o chiunque abbia voglia di vivere il fiume!

Trofeo Liberazione 2017

Vi inoltro il regolamento del Trofeo Liberazione 2017 che si terrà il 25 Aprile al campo della Farnesina.

La mattina sono previste gare in pista per BAMBINI e RAGAZZI della categoria Esordienti – Ragazzi – Cadetti:

ORARIO MATTINA
  • 10,00 – 50m Es C m/f (2010-11)
  • 10,15 – 50m Es B m/f (2008-2009)
  • 10,35 – 50m Es A m/f (2006-2007)
  • 11,00 – Lungo Es A m/f
  • 11,00 – 60m Ragazze/i (2004-2005)
  • 11,30 – Vortex Es A m/f
  • 11,30 – 150m Ragazze-i
  • 12,00 – 150m Cadette-i
  • 12,30 – 1000m Ragazze
  • 12,40 – 1000m Ragazzi
  • 12,50 – 600m Cadette
ORARIO POMERIGGIO

Per le gare del pomeriggio bisogna presentarsi 1 ora prima della propria gara:

  • 16:35 – 150m A/J/P/S M
  • 17:25 – 500m A/J/P/S F
  • 18:40 – 1000m A/J/P/S F
  • 19:00 – 1000m A/J/P/S M

Tutti coloro che vogliono partecipare alle gare, piccoli e grandi, possono inviare la loro adesione alla gara entro Giovedì 20 APRILE ore 12.00, in modo da poter effettuare le ISCRIZIONI ON-LINE nei tempi richiesti.

E’ l’occasione giusta per divertirsi in pista!

Attenzione! Il Trofeo regionale Staffette Cadetti verrà recuperato domenica 23 aprile (pomeriggio) alla Farnesina. Date conferma anche per la partecipazione dei ragazzi 2002-2003 che erano disponibili a partecipare. Grazie!

Prossimi appuntamenti RP

Dopo la bella e calda giornata di sabato, con le prime gare in pista dei bambini, andiamo avanti con le attività e vi ricordiamo i 2 prossimi appuntamenti, a cui non si può assolutamente mancare, che ci vedranno coinvolti nelle settimane seguenti:

  • TROFEO LIBERAZIONE – 25 aprile – FARNESINA. Gare in pista per tutti, bambini e ragazzi la mattina; assoluti e master il pomeriggio. Appena avremo il programma gare ve lo invieremo, in modo da raccogliere subito le adesioni per le iscrizioni.
  • VIVIFIUME – 1 Maggio: Appuntamento da non perdere, qui i particolari.

In questa pagina trovate le foto di sabato (trofeo AtleticAMO), se ne avete altre inviatecele!

VI RICORDO CHE SABATO 15 APRILE E LUNEDì 17 GLI ALLENAMENTI SONO SOSPESI. RIPRENDIAMO Mercoledì 19 e per TUTTI SABATO 22 APRILE.

Quo vado?

Mentre imperversa la febbre della maratona e le zone calde del criterium calcano il basalto dell’Appia Antica, la Vipera berus serpeggia altrove. In preda a un’inquietudine stagionale, molla nuovamente il fronte delle sfide interne per dedicarsi a manifestazioni di tono decisamente più riservato, confinate nell’Interland romano del Nord-Est. Un buon tempo sui 10.000 e un podio (di categoria) sono anche un modo per auto misurarsi la febbre, in prospettiva di un ritorno stile Conte di Montecristo, in occasione della trasferta di società, ma prima tante altre belle gare ci attendono, per una stagione ricchissima dove c’è l’imbarazzo della scelta. Tante iniziative, pur non essendo comprese nel criterium (non è possibile metterle tutte), sono veramente dei “MUST”. Come non mancare ad esempio alla Vivifiume, altresì detta la Gara della Direttrice, dal profondo spirito ecologico e metafisico, al cospetto del padre delle acque dei romani? E che dire della gara ad Olevano dal Potente? E la Corsa del Partigiano? Ci sarebbe anche Palombara, a casa della Vipera… Poi c’è Rebibbia, uomini e donne… Una vipera compulsiva quale sono vorrebbe avere  il dono dell’ubiquità visto che alcuni eventi sono in contemporanea. E quindi che fare? Al Romix, domenica pomeriggio ho trovato la risposta alla mia domanda iniziale, cioè: Quo vado?

Eccola nella foto in calce. Free Hugs.

AtleticAMO 8 aprile 2017 (aggiornato)

Aggiornamento

Ecco alcuni dettagli organizzativi sulla giornata di domani SAB 8 Aprile 2017.

PER LE GARE: (leggere bene!!)

Per le categorie Ragazze-i (2004-2005) , Esordienti A (2006-2007), Esordienti B (2008-2009), il ritrovo al campo della Farnesina è alle ore 9.00. Per gli Esordienti C (2010-2011) il ritrovo è per le ore 10.00.

Ci vediamo all’entrata (primo cancello sulla sinistra, all’inizio della stradina), nei pressi del locale adibito alle iscrizioni. Il costo per l’iscrizione è di 3€ a bambino (ognuno fa 2 gare) che raccoglieremo domani mattina. I cartellini per partecipare alla gara li ritirerò io, quindi dovrete venire direttamente da me.

In caso di improvvisa disdetta, dovete avvertire Eleonora entro le ore 8.00 di domani mattina.

Qui potete trovare l’elenco dei bambini e ragazzi iscritti alle gare . Controllate che ci siano tutti, altrimenti avvertiteci subito.

PER GLI ALLENAMENTI ALLO STADIO DEI MARMI:

L’appuntamento è come al solito alle ore 10-11 o 11-12.

I genitori che accompagnano domani mattina i bambini alle gare poi possono tranquillamente andare a svolgere il proprio allenamento ai Marmi e poi tornare alla Farnesina.

Articolo originale

Vi ricordiamo che sabato 8 aprile si terranno le gare al campo della Farnesina per le categorie Esordienti (dal 2006 al 2011) e Ragazze-i (dal 2004 al 2005).

Alleghiamo il programma delle gare del Trofeo Atleticamo Roma. E’ un trofeo strutturato in 3 fasi (8 aprile, 27 maggio, 15 giugno) con classifica finale individuale e di società. In ogni prova i bambini gareggeranno su 2 o 3 gare. Sono invitati tutti i bambini a partecipare, anche chi non si è ancora mai lanciato nelle gare… è sempre sabato ed è il nostro campo, quindi si gioca in casa!

Programma:

  • Ragazzi/e (2004-2005): Biathlon a scelta corsa 600 – (vortex o peso)
  • Eso A M/F (2006-2007): Biathlon 600 – lungo
  • Eso B M/F (2008-2009): Biathlon 300 vortex
  • ESO C M/F (2010-2011): Biathlon 150 lungo

Per le categorie che non sono coinvolte nelle gare (i ragazzi dal 2003 e preced.) e per gli adulti l’appuntamento con l’atletica è nella sempre speciale cornice dello Stadio dei Marmi alla solita ora 10-11 e 11-12.

N.B. I genitori che si allenano possono lasciare i bambini allo stadio della Farnesina con noi e intanto allenarsi con il proprio gruppo.

N.B. Chi non vuole partecipare alle gare può ovviamente allenarsi ai Marmi con i nostri maestri.

E’ importante comunicare l’adesione alle gare via mail ad Eleonora entro e non oltre giovedì 6 aprile ore 12, in modo tale da poter effettuare l’iscrizione on-line nei tempi indicati. Non c’è molto tempo… quindi affrettatevi!!

Per qualsiasi informazioni e chiarimento potete contattare Eleonora.

50 anni la mia prima maratona

Questo era il titolo dell’articolo  che aveva scritto l’ottimo Mauro l’anno scorso, dopo aver fatto la sua prima maratona …. a cinquant’anni, ai tempi non era nei miei programmi fare una maratona a breve, ma mi sentivo che era un esperienza che prima o poi avrei fatto, ma chissà quando: sciatica, acciacchi vari, non era mai tempo. Poi alla fine mi ritrovo per tre mesi di seguito a correre senza problemi, sarà lo yoga, saranno gli aminoacidi ramificati che ho iniziato a prendere dopo gli allenamenti più intensi. Mi ritrovo a correre la mezza maratona di villa Pamphili con il cappello di babbo natale, tutta bella imbacuccata per il freddo,  mi sento in forma, mi piace l’idea di spararmi quei due giri lunghi, non sento la fatica  e mi dico: ma se non la faccio quest’anno, quando mi ricapita? La decisione resta nel limbo, ma oramai è presa: Angelo e Francesco avevano già deciso di correrla, vedo dal sito che per chi è alla prima esperienza quest’anno si pagano “solo” 50 euro, insomma mi iscrivo. Devo dire che gli allenamenti per la maratona sono stati bellissimi: innanzitutto si corre a un ritmo molto più lento del solito, quindi si fa meno fatica, poi i lunghissimi che si allungano sempre di più li ho fatti quasi sempre in compagnia: Marco, Cristina, Isa e tante altre persone mi hanno accompagnato per pezzi di corsa lunghi o brevi, ci siamo scambiati confidenze, abbiamo scherzato, chiacchierato e corso per Roma a un ritmo tranquillo  macinando chilometri, il tempo volava e io mi vedevo sul mio orologio gps: 25, 28, 30, 34 km. Gli allenamenti in solitaria li ho fatti un po’ più forte ed ero contenta di vedere che il mio fisico reagiva bene. L’unica preoccupazione era trovare le scarpe giuste, ne ho comprate tre paia e non riuscivo a trovarne una che mi evitasse un fastidioso dolore sotto il piede sinistro, opto quindi per il mio vecchio paio di Brooks Launch, con un paio di buchi ai lati, che mi avevano egregiamente fatto correre la Miguel, la Roma Ostia e tutti i lunghissimi senza dolori.

Arriva il 2 aprile, arrivo al Colosseo alle sette e 20, è pieno di transenne e bisogna fare un sacco di strada per arrivare al vero ingresso della maratona, quando finalmente  valico l’ingresso, lì mi sembra quasi di uscire dal mio corpo e di vedermi dall’alto che sto entrando. Questo tipo di sensazione l’ho provata già due volte in occasione di una grossa impresa, riconosco la sensazione, quasi me la aspettavo, mi sento che sto per fare una cosa grande. Parlo poco con le altre persone, vedo Francesco, ci salutiamo, ma poi ognuno va per conto suo. Una mia preoccupazione è fare pipì, cerco di non bere troppo e mi metto in fila per i bagni, ma la fila si sa è sempre lunghissima, quindi quando arrivo in griglia c’è già un muro di gente. Mi piacerebbe mettermi vicino ai palloncini rosa delle quattro ore, cerco di farmi largo tra le persone, ma avanzo di ben poco.

Iniziano le partenze. Il cielo è sempre più nero, si sente lo speaker che chiama il via dei disabili, il via dei top runners, poi i pettorali verdi e infine alle 8,51 tocca all’enorme popolo dei pettorali arancioni, quelli senza tempo di accredito o con un tempo scarsino. Esattamente nel momento in cui si da il via inizia una pioggia a goccioloni grossi che si fa sempre più forte, si va verso sud e il cielo è nerissimo, si sentono i tuoni e l’acqua rende i sanpietrini molto scivolosi. All’altezza del Circo Massimo si pattina, arrivati verso San Paolo ci sono pozzanghere alte venti centimetri. Bisogna stare concentrati e attenti a dove si mettono i piedi, anche perché c’è veramente un sacco di gente che corre nel mio gruppo e al mio passo. Ma forse il meteo di questo tipo non è un grosso handicap: non si soffre il caldo, non si sente la sete e poi la pioggia mi fa sentire più concentrata. Cerco di mantenere un passo regolare, anche se sento che potrei andare più forte, mi impongo di non scostarmi dalla media di 5’40”. Per un oretta poi smette anche di piovere, mi sento molto carica, un gran senso di esaltazione, Roma è mia, sono una persona felice e soddisfatta: ho due figli meravigliosi, un compagno che adoro, un lavoro che mi piace, ho cinquant’anni e sto pure facendo una maratona, ma chi mi può fermare? Per fortuna mentre sono in preda ai miei deliri di onnipotenza uno strano autovelox dentro di me mi impedisce di allungare il passo, quindi rimango costante. Si passa per San Pietro, quartiere Prati, faccio pipì tra le macchine al 23° km, bevo acqua ai rifornimenti imponendomi di fermarmi per evitare che l’acqua mi vada per traverso, arrivo a villa Glori al 29° km che sto ancora benissimo. Lì trovo Marco che mi affianca fino alla fine. Non avevo detto una parola da quando ero uscita di casa e parlando con lui urlo, mi incacchio anche con lui perché non aveva programmato la registrazione della diretta della maratona, sono carica di adrenalina. Saluto mio padre che era venuto a vedermi sul percorso. Al 35° Km le gambe si iniziano a fare pesanti. Non mi ero mai spinta oltre 34° Km, tutto quello che veniva dopo per me era un incognita, ho paura che all’improvviso succeda qualcosa che mi faccia fermare. Sento che faccio più fatica a mantenere il passo, le anche mi fanno male (questo penso sia dovuto al mio modo sbagliato di correre), intorno a me però vedo tanta gente correre scomposta. Per fortuna stavolta Marco non mi cazzia perché non sollevo i piedi, ho il ginocchio rigido ecc., ma mi sprona e mi da sostegno e questo sicuramente mi aiuta. Perdo leggermente terreno rispetto ai palloncini rosa delle quattro ore, so che loro sono partiti circa una quarantina di secondi prima di me, ma non riesco a quantificare quanto sono lontana da loro e io a questo punto VOGLIO arrivare in meno di quattro ore! Il periodo più duro è tra il 36° e il 39°: entriamo dentro il centro, Marco mi incoraggia e mi dice che questa è la parte più bella, che Roma è mia e che sto facendo un impresa grande, ma il mio unico pensiero sono i palloncini rosa. Sul pettorale c’è il nome, nelle vie del centro sento gente che mi dice: dai Marcella!! E io penso: ma chi cacchio è, non lo conosco? Penso che dovevo avere lo sguardo da pazza con gli occhi a palla iniettati di sangue, un po’ mi sento così. Ogni tanto qualcuno attraversa la strada: penso e dico a Marco: se qualcuno mi taglia la strada lo uccido! Verso il 39° cambio passo, accelero, via del Babbuino è stretta ed ha iniziato a diluviare di nuovo, tantissimo, peggio di prima. Inizio a superare un botto di persone, voglio raggiugere i palloncini, a qualunque costo. Intorno a me c’è gente che cammina, qualcuno si butta per terra con i crampi, espressioni di fatica, gente che corre tutta storta. Ma io oramai penso solo a raggiugere i palloncini, i sanpietrini bagnati sono scivolosi, quando posso corro sul marciapiede. Andiamo sotto il traforo, si sbuca in via Nazionale ed è tutta discesa, è fatta! Diluvia sempre di più, si scivola, ma io devo raggiungere i palloncini. Gli ultimi 500 metri li faccio a 4’40”, vedo il grosso arco dell’arrivo con lo sfondo del Colosseo, il timer dice 3ore 58minuti e qualcosa, devo arrivare prima che scocchino le 4 ore. Raggiugo e supero i palloncini rosa mentre il timer dice 3 ore 59’57” mentre il mio orologio gps dice 3 ore 59’22”. Ce l’ho fatta!!!! Ho finito la maratona!!! Mi viene da ridere, da piangere, più da piangere. C’è gente che singhiozza, piove tantissimo e inizio a battere i denti. Mi bevo un gatorade in un sorso solo, la bottiglia si accartoccia risucchiata dalla mia sete. Mi cambio, raggiungo il buon Marco che era fermo da venti minuti sotto la poggia ed è morto di freddo, ho un cambio anche per lui. Per andare al motorino non riesco a camminare, ci mettiamo un sacco, ho le anche bloccate. Alla fine cammino all’indietro con Marco che mi dice la direzione.

Un esperienza unica e bellissima. Il giorno dopo sto miracolosamente bene, andando in ufficio in motorino vedo lo scorcio di via dei fori con dietro il Colosseo, penso all’emozione dell’arrivo, mi parte un brivido per la schiena e mi escono le lacrime.

Ringrazio Marco per le tabelle di allenamento , i consigli e l’incoraggiamento e per tutto quello che mi sta dando, senza di lui questa impresa non l’avrei mai fatta.