…nun so’ fiaschi che s’abbottano!

“…nun so’ fiaschi che s’abbottano!”

Questa citazione del Presidente Gabriele è un detto romanesco che vuole sottolineare quanto a volte non è facile ottenere dei risultati in modo facile e veloce, non certo come “abbottare i fiaschi” in una bottega del vetraio!

Oggi, 25 aprile, mi viene da riflettere su quanto sia poco facile scrollarsi di dosso l’invasore e liberarsi dalla tirannia, dal fascismo, dalle dittature…

Mi viene da pensare a quanto sia poco facile per i nostri ottimi ragazzi di RP giovanile vincere una gara in pista o stare al passo con quei coetanei che si allenano da i 5 ai 6 giorni su 7, però ce la mettono davvero tutta e tengono duro, non si spaventano e alla fine i risultati si vedono. Spesso i l vero risultato finale non è il tempo conseguito ma la strada che si è percorsa per averlo fatto, qualunque esso sia.

Oggi a Morlupo, alla corsa per la Liberazione, alla partenza, dopo il minuto di raccoglimento per Michele Scarponi (che morte assurda!) avrei voluto cantare O Bella Ciao. L’ho fatto sottovoce, in solitaria, tra me e me (ora vorrei dedicarla anche a questo grande atleta).

La gara è dura ma neanche a dirlo, lo sapevo. Nun so fiaschi, ma so mazzi. Prima di categoria. Per premio un bel Fiore di Cactus in cui mi identifico doppiamente, per il “mazzo” di oggi e per il mio carattere bisbetico e sgarbato, ma inframmezzato da sprazzi di grande entusiasmo e allegria, come il cactus quando fiorisce.

A seguire mi fiondo al campo della Farnesina dove si cimenta in mattinata il settore giovanile di RP e quindi di nuovo corse, salti, lanci… per ogni età! Ele, Alessandro, Alice, Gabriele… vedo che fanno, che facciamo. Ci mettiamo davvero il cuore. La Direttrice come sempre infaticabile e trasfigurata, mette l’anima e il corpo in queste estenuanti ma soddisfacenti giornate. Non si tratta di un vero e proprio “Mestiere” ma di una vocazione.

Medito. La gara di mattina di Morlupo non mi “abbasta”: mi butto pure sul mille in pista per non farmi mancare nulla, lo concludo trascinandomi, ma che importa?

La corsa a volte sa di fatica, di pazienza, di gioia e di dolori, di testardaggine, di sconfitte e di vittorie, di stanchezza e di riposo, di tempi di recupero, di tempi troppo lunghi, a volte di tempi brevi, più brevi, molto brevi. Soprattutto la corsa sa di Liberazione.

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