In attesa di un articolo più strutturato, pubblichiamo queste foto della gara di sabato, l’ultima del Criterium 2014-2015. Qui potete scaricare la classifica della manifestazione.
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L’Atl-Etica del Rifondarolo
Ovvero: cronaca semiseria di un weekend di ottobre
Sabato 17 ottobre 5 squadre schierate nella ormai mitica Maratona a staffetta, alias Trofeo Mimmo Di Biagio. Prima gli allenamenti dei bambini e dei ragazzi del settore giovanile mettono a soqquadro un tranquillo e soleggiato sabato mattina nella centralissima Villa Borghese.
Con i piccoli ci spostiamo da una parte all’altra in una magnifica cordata e la “serpe verde” di rifondazione colora la Villa dalle 10 fino al tardo pomeriggio in un alternarsi di giochi, salti, corse, lanci, tifo sfrenato, passaggi di acqua, batticinque, cambi, sudate, merende, allenamenti, riscaldamenti, scorribande dei più piccoli allo stato brado e molto altro. Come sempre è una giornata faticosa ma la voglia di ritrovarsi e di viverla fino in fondo non mancano mai.
Non mi soffermo sulla gara in se (purtroppo, non avendo il dono della sintesi, rischio di annoiare tutti), di cui a breve vedremo la classifica ad opera del nostro “tassonomico pignoletto” (a buon intenditor…), ma giusto qualche flash, tanto per gradire.
Innanzitutto complimenti a coloro che, pur non correndo la gara, rendono possibile e piacevole lo svolgersi dell’iniziativa (amici, accompagnatori, genitori, figli, familiari e tutta la loro santa pazienza). Poi un grazie speciale alle riserve. In particolare il Maestro Enzo, che, nonostante gli acciacchi, è sempre lì, a coprire le spalle e pronto a farsi il mazzo, come la canzone del mediano di Ligabue. Questa volta ha corso il rischio di sostituire Boris (pensate che responsabilità), arrivato come al solito all’ultimo momento, da brava prima donna.
Per quanto riguarda le squadre, senza scendere nei dettagli tecnici, devo dire che questa volta capitan Ugo ha lavorato da alchimista del settecento, unendo il simile con i suoi simili e riuscendo a creare belle composizioni chimiche. Ma veniamo alle squadre:
- Top Runners
- Rosiconi vendicativi (che non sono entrati nella prima squadra)
- Gli hippies e punkies
- L’intelligencjia del soviet
- I genitori (con la partecipazione del redivivo D’Agostino)
Ecco, adesso ognuno si ritrovi nella propria squadra!!!!
A parte gli scherzi, penso che la staffetta è il tipo di gara che rappresenta meglio la nostra società. Di maratone a staffetta ne abbiamo già fatte tante, e sono forse un simbolo della tanta strada percorsa assieme. In queste occasioni che ci vedono radunati dopo tanti anni, è piacevole constatare che tutto sommato siamo le stesse persone e che molti di quelli che si sono avvicinati a noi più recentemente hanno comunque un’affinità che si percepisce e si tocca con mano. Poi c’è l’affetto e la condivisione di progetti comuni e, nonostante l’immensa fatica di una giornata così intensa, la Direttrice e io (un po’ meno Lara) abbiamo ancora voglia di andare a fare un sopralluogo, per verificare il percorso della corri per il verde e quindi nel pomeriggio scappiamo da Villa Borghese per recarci nelle campagne della Riserva della Marcigliana (Genius Locii della mia infanzia).
Un bellissimo tramonto con pecore e aironi guardabuoi (Bubulcus Ibis, Linnaeus 1758) conclude la giornata.
I verdi prati e l’aria di casa mia mi hanno rigenerata e quindi la domenica ho fatto il bis con una delle somarate sabine a me tanto care. La Corri Cures è infatti una gara di circa 13 km troppo vicino casa e troppo somara per poterla rifiutare. Per la cronaca il premio non è il tipo in calzamaglia alla mia sinistra (vedi foto), ma il cosciotto unto e bisunto sotto l’ascella, giustamente abbracciato come un Kalaschnicoff (Guerra A., 2015).
In contemporanea, sui campi della Farnesina si disputavano le prove multiple e gare in pista e di vortex che vedevano di nuovo impegnati i nostri atleti giovani con tante medaglie di cui a breve sentiremo parlare nel dettaglio dalla Direttrice e Lord Nulli, presenti all’evento domenicale.
Ci troviamo dunque a chiudere una stagione agonistica piena e composita, che ci vede come ogni anno stremati ma allo stesso tempo pronti a ripartire verso nuove avventure. Quale momento migliore per provare a riflettere sulle motivazioni di ognuno di noi per ripartire in quarta e rimettersi in gioco ogni anno?
Ebbene, credo che la nostra squadra sia come un campo polifitico, in cui ognuno ha le sue peculiarità e questo è la sua bellezza di fondo. Tuttavia, parafrasando una nota parabola presidenziale, credo che il “moschettiere rifondarolo” trovi poi una sua etica comune in quel “uno per tutti e tutti per uno” che ben emerge durante le staffette e in tutti quegli eventi corali, frutto della partecipazione di tutti, indipendentemente da quanto segna il cronometro alla fine della corsa.
Questa quadretto è forse un po’ fuori moda e decisamente vintage per questi tempi , ma io spesso lo percepisco.
Quindi, alla luce di queste sdolcinate riflessioni del tutto personali, ho provato giocosamente a tracciare un piccolo decalogo tale da buttare un po’ in “caciara” quanto detto poc’anzi, sperando di non essere bacchettata o presa troppo sul serio dagli stacanovistici ortodossiani capiziani!
- Il rifondarolo/a è un animale neotenico
- E’ resiliente e fa della resilienza il suo punto di forza.
- Mai si fa corrompere da salumi o quant’altro e non corre per soldi o altri beni ma solo per il piacere di faticare
- Il rifondarolo/a non taglia mai e non prende mai scorciatoie
- Difende sempre le cause giuste, anche quelle perse
- E’ spesso dubitativo e possibilista ma poi prende la decisione giusta, anche a proprie spese e quando non lo fa viene attanagliato da terribili sensi di colpa
- Ama tutti i bambini e non sporca
- E’ ecologista e ama gli animali (comprese le Vipera berus)
- Agisce in sinergia e in sintonia con i suoi compagni di squadra anche quando vorrebbe strozzarli
- E’ ecosostenibile e ma non riciclabile (ognuno è stato prodotto da singolo stampo che poi è stato buttato).
Firmato: Vipera berus L. (con cervello rinencefalico intossicato dalle troppe endorfine in circolo)
Con l’acqua alla gola
Alla vigilia della Maratona a Staffetta di Villa Borghese, che vede esibirsi la crema del Running Rifondarolo, vado a sfoggiare l’abito lungo della casacca sociale al 4° Memorial Angelo Pinna, a Monterotondo (classifica da M. Moretti). Per me si tratta quasi di una partita casalinga, dove mi posso confrontare con atlete e cignale del posto e, vista la distanza breve di circa 8 km, è anche utile come test orientativo per il ritmo da tenere alla maratona a staffetta.
Pongo l’accento sull’abito lungo in quanto tira una discreta tramontana e, visto che i rettili hanno il sangue freddo, è d’obbligo la pantacollant al fine di evitare una fatale contrattura.
Porto al termine la prestazione come prima di categoria, anche se le precedenti edizioni mi avevano sempre vista sul podio, ma gli anni passano e le concorrenti (ringraziando il cielo) aumentano!
Nota positiva: dopo alcuni giorni di maltempo torna finalmente il sole, anche se, tutto sommato questa pioggia mi ha fatto divertire e riflettere.
Infatti, tra fughe dal temporale e gambe a mollo fino al ginocchio nelle pozzanghere cretonesi non poteva mancare la staffetta con l’ombrello fatta con i bambini di rp giovanile di sabato che nonostante la pioggia battente ci ha fatto concludere allegramente le due ore di allenamento alla Farnesina!
A seguire altrettanto divertente seduta acquatica nella piscina del CUS Roma con la Direttrice e Lara, infatti, dopo tutta l’acqua presa alla Farnesina e nel tratto di strada che separa gli spogliatoi della piscina, non potevamo farci mancare una full immersion!
Questo diverso modo di vedere la corsa e lo sport, ma forse anche la vita, cioè sfruttando un’apparente situazione difficoltosa vivendola come una avventura diversa, quando la fantasia e la creatività dei bambini ti fanno giocare con l’acqua, l’erba bagnata, il fango e il vento e anche tu torni un po’ bambino, mi viene da riflettere su quanto un atteggiamento positivo e senza pregiudizi può rendere la vita migliore e che a volte, tirando appena appena la testa fuori dal pelo dell’acqua, come una biscia nel ruscello che emerge solo con le narici, la prospettiva può decisamente cambiare, anche per una Vipera berus.
Mi scuso per queste banali, quanto noiose riflessioni ed elucubrazioni mentali che ancora una volta ho voluto condividere con i miei compagni di squadra ma credo che parecchi di noi rifondaroli siamo tutto sommato così: corridori più di testa che di gambe!
Buona Maratona a Tutti!!!!
Staffetta di Villa Borghese + Giovanile 17-18 Ottobre
Carissimi, è tempo di staffetta! Sabato 17 ottobre alle ore 13 prenderà il via la XV edizione della Maratona a Staffetta di Villa Borghese, che sarà anche la prova conclusiva del criterium societario 2014-15.
Queste le formazioni composte da Ugo sulla base delle richieste che gli sono state fatte. La prima squadra è tale solo sulla carta, viste le condizioni di alcuni suoi componenti, quindi sono possibili sorprese.
Formazioni:
- A) Scozzarella, Bambozzi, Ioele, Guerra U., Nulli
- B) Novaro, Capizzi, Paolessi, Salvatori, Zucchi
- C) Conti, Lucidi F., Kriemodhi, Guerra A., Gaglioppa
- D) Gentili, Ricci S., Murri, Ricci G., Mazzarelli
- E) Sticca, Battilocchi, Mariani, Oliva, Solimini
Disponibili in caso di necessità: D’Agostino – Maniaci – Paolucci
Note importanti:
- La partenza è alle 13 di sabato 17 a Piazza di Siena (Villa Borghese), dove troverete il nostro gazebo.
- Se non avete intenzione di seguire tutta la gara, ricordate comunque di presentarvi un’ora prima della presunta partenza della vostra frazione (calcolate 35′-40′ per frazione).
- Quota di partecipazione 5€ (metà della quota di iscrizione).
- Colori sociali!
Comunicate ad Ugo i vostri dubbi e perplessità (adesioni chiuse giovedì 8 ottobre).
La gara, lo ricordiamo, è dedicata alla memoria del compianto Mimmo Di Biagio e l’organizzazione destinerà una parte del ricavato ad una causa di solidarietà. La formula prevede squadre composte da cinque frazionisti, ciascuno dei quali dovrà percorrere una distanza di km 8,439 (per un totale pari alla classica distanza della maratona). La classifica principale è riservata alle formazioni che schierano una donna come terzo frazionista ed un over 45 come quarto, ma ne verrà anche redatta una senza vincoli di genere ed età.
Saremo presenti a partire dalla mattina con attività sportive e ricreative per i più piccoli, con modalità riportate qui sotto. Per noi si tratta di una tradizione: abbiamo ottenuto una vittoria nel 2006 e siamo stati più volte sul podio. L’anno scorso abbiamo schierato ben quattro squadre, ottenendo un 11° posto come miglior risultato.
Vi aspettiamo numerosi!
Sito della manifestazione: http://www.maratonastaffetta.
Attività Giovanili
Sabato 17 ottobre
Vi ricordiamo che gli allenamenti si terranno a Villa Borghese. L’appuntamento è per tutti alle ore 11, turno unico, a Piazza di Siena. Troverete montato il nostro gazebo blu. Dopo le attività dei bambini, ragazzi e adulti, continueremo la giornata con la Maratona a staffetta, il consueto appuntamento di ottobre dove le nostre squadre master si cimenteranno in questa bella e impegnativa gara di squadra.
Dom 18 ottobre:
Gara per Esordienti (2004-2009) e Ragazzi (2002-2003). In allegato il volantino del Campionato provinciale di prove multiple.
È necessario effettuare l’iscrizione on line entro giovedì 15 ottobre, comunicate ad Eleonora chi vuole partecipare alla gara.
Il Trail di Villa Ada
Qui di seguito da parte di Marcella la cronaca sensoriale del Trail di Villa Ada, penultima tappa del Criterium di RP.
Trail di Villa Ada 2015
Domenica 27 settembre e’ in programma la penultima tappa del Criterium con la 1^ edizione del Roma Trail di Villa Ada di 12 km (in allegato il regolamento).
Per chi volesse partecipare Alessandro manderà una lista di societa’ giovedì in tarda mattinata (perche’ da regolamento il termine ultimo sono le ore 20:00 di giovedi’ 24 settembre) per cui chi e’ intenzionato glielo dica assolutamente entro la mattina di giovedì prossimo. Il costo e’ di 10 euro e se ci riuscite andrebbe dato in anticipo perche’ all’atto dell’iscrizione dovremmo fare anche il bonifico.
Dopo il 24 di settembre accetteranno iscrizioni individuali solo se non sono stati raggiunti i 300 partecipanti e al costo di 15 euro.
Ricordiamo infine che l’ ultima gara di Criterium sara’ come gli ultimi anni , il tradizionale appuntamento con la maratona a staffetta di villa Borghese del 17 ottobre.
Un arcobaleno su RP
Un WE di settembre con corse e raduni per i rifondaroli di tutte le età.
Presso lo Stadio delle Terme di Caracalla, il 12 settembre, nella splendente pista appena stesa, con cordoli scintillanti e placchette multicolori si è disputato il Mennea Day, dove tutte le categorie ricordano il campione Pietro cimentandosi nella sua distanza congeniale: 200 m.
Come sempre, la nostra società, pur se a ridosso delle vacanze estive e facendo concorrenza a mare e monti, riesce a coprire diverse categorie giovanili e la prova femminile master, con un gruppo di fedelissimi, giustamente ben motivati dalla Direttrice, sempre in prima linea per una buona riuscita di questi eventi sportivi di grande significato.
Senza troppo dilungarmi, per me è stata cruciale la partenza dai blocchi, per alzarmi dai quali ho impiegato circa 5 secondi, ma ciò non mi giustifica nei confronti dell’avversaria / compagna Marcella, visti i 7 secondi abbondanti che mi ha rifilato su questa brevissima ma esplosiva distanza.
In questa pagina altre foto dei ragazzi.
Il giorno seguente, a Palombara, un bel gruppo di Rifondaroli si è cimentato sui saliscendi di un corto ma impegnativo 10.000. Tante glorie, ridimensionate da una prematura ripresa dalle vacanze, hanno dato il minimo sindacale, tra acciacchi e ossidi estivi. Ugo, secondo di categoria, è stato il nostro top runner, mentre a seguire, Maestro yota Enzo, Lord Nulli, Prof. Capizi, coach Novaro, Scozza e il buon Solimini, si impegnano per fare qualche secondo di meno e arraffare qualcosa di commestibile… e qualcuno ci riesce pure! Tra le femmine, Marcella e Paola si sfidano su questa distanza, in questo periodo più congeniale alla sottoscritta, alla quale l’onere di tenere alto il nome della società nel proprio paese e salire il gradino più alto del podio F45, quasi interamente rifondarolo.
Dopo aver sedato dispute e malumori (pensate, questa volta invece di litigare ho fatto da paciere!) ci siamo recati nella “tenuta” di campagna di rifondazione podistica dove ci attendeva nientepopodimenoché il Presidente, la Direttrice e tutti i familiari, con tutti i bambini e ragazzi, nonché il mitico Fabio Boattini , già con la boccia aperta e il bicchiere pronto, a ritemprarci con vino cannonau (in realtà era Montepulciano, molto buono) e pane carasau. A seguire “sasicchiata” e gli ospiti straordinari a sorpresa, Alessandra, Walter con il loro nutrito seguito familiare e Chiara.
Un ringraziamento speciale alle donne, in particolare Rosy e Valentina che si sono fatte in quattro per preparare il pranzo insieme a Corrado e ai vari aiutanti che si sono alternati alla griglia.
Chi ha declinato l’invito per fare i “pommodori” o andare al mare a Sabaudia (a buon intenditore…) non sa cosa si è perso… anche l’arcobaleno su monte Gennaro, che mi piace pensare come un segno positivo su tutti noi e un saluto speciale al Presidente…
Per tutti gli altri che non sono potuti venire vedremo di riorganizzare al più presto.
Green Poison at Villa Adriana
Dopo quasi un mese di assenza dalle gare, alla Vipera berus tocca riaffilare i dentini e ritestare la pozione velenifera in vista del gran finale della stagione atletica Rifondarola. Quindi, questa Corsa delle tre Ville (in realtà quest’anno solo due), nella splendida cornice di Villa Adriana e Villa d’Este, a Tivoli, è capitata proprio “a ciccio”. Il percorso, davvero bello e panoramico, ripaga della somarata tra il 5° e il 7° Km di “appettata” per arrivare a Tivoli centro e superare le scale di Villa D’Este, tra i volti sorpresi di turisti e visitatori.
Ma mentre la salita può essere gestita in modo subdolo e sornionesco, facendo tesoro degli allenamenti svolti quest’estate sui Pirenei e nei dintorni di Villa Villacolle (chi verrà domenica alla gara e al dopo gara di Palombara saprà di cosa parlo), in discesa occorre tirare fuori il veleno per mantenere la posizione.
Ma questo amaro fiele basterà per superare le mie avversarie nelle prossime gare, in casa e in trasferta, a Palombara e a Villa Ada?
A breve la classifica.
Dune de Sables
Ovvero diario di s-correrie francesi di una vipera berus.
Per ques’anno anziché riportare solo la cronaca della gara di viaggio ho pensato di scrivere una sorta di diario, raccontando alcune delle più belle corse fatte mentre con la mia famiglia ho girato la Francia in lungo e in largo, facendo di corsa un forfait di circa 300 km senza contare i km camminati solo a fini turistici ed esplorativi.
(Anzi, in questa sede vorrei lanciare una proposta: perché non mandare a questo sito le cronache delle nostre corse più belle, non solo gare ma anche allenamenti, magari descrivendo un minimo l’itinerario in modo da poter dare agli altri indicazioni su nuovi posti in cui correre nelle varie parti del mondo?)
Dopo aver corso ogni giorno e in ogni dove, dagli argini della Senna al Bois de Boulogne di Parigi, da Euro Disney alle maree di Mont Saint Michel, intorno ai Castelli e su gli argini della Loira, lungo i canali e le chiuse del Cher, tra i floridi vigneti dell’Alsazia e fra le ventose coste della Bretagna, con il sottofondo degli echi delle cornamuse, non poteva mancare, in Francia, la gara sulla costa atlantica.
Premesso che in viaggio metto a dura prova la pazienza dei miei familiari nel tollerare la mia compulsione vacanziera, non solo in merito agli allenamenti giornalieri che comunque riusciamo a incastrare bene con i ritmi di sonno e veglia e con le varie attività previste nella tabella di marcia, ma per quanto riguarda la mia fissa di non perdermi nulla dei posti dove arriviamo… ad esempio mi riempio immancabilmente le tasche di sassi, raccolgo “cacchietti” e campioni di piante rischiando di fare figuracce in giardini e riserve, raccatto penne, piume e conchiglie infilandole in ogni buco della macchina e utilizzando per contenitori bicchieri di carta usati, lattine e pedalini sporchi. Tutte le mattine stendo il bucato sulla cappelliera, per non parlare dei libri, cartine, brossure, biglietti di musei, bus, parchimetri, opuscoli e depliant che mi accatto nelle lingue più strane e conservo in giganteschi taccuini da viaggio. Quest’anno ho perfino coltivato due vasi in macchina con esemplari di Sedum e di Buddleia raccolti en passant. Insomma la macchina si è trasformata in una serra dal clima subtropicale, strapiena e inzeppata in modo tale da far rabbrividire anche la direttrice e il suo pulmino factotum!
Ma veniamo alla gara di domenica 9 agosto. Costringendo Lara e Corrado a una levataccia, in una mattina piovosa, senza alcuno spiraglio di sole, raggiungiamo con la nostra auto Berlingo così agghindata, la costa atlantica, più precisamente l’Ile d’Oleron, a Nord della Gironda, dove si svolge la gara, il Trail des Baignassoutes (il nome é tutto un programma). Giunti al ritrovo, la famiglia dei corridori presente all’evento (uguale in tutto il mondo) gironzola e comincia con calma il riscaldamento. Passo ritirare il pettorale e ho il numero 20. Alla partenza siamo circa 300 atleti, parecchie sono donne. Alle 9,30 puntuale, la gara inizia. Prima passiamo per il paesino di Saint Troyan Les Bain, dove la gente ci incoraggia con il tipico alee alee. Poi comincia il trail vero e proprio, dapprima tra le vecchie dune nella macchia e nel bosco costiero, così simile alla nostra vegetazione mediterranea presente a Castel Fusano. Poi il fondo diventa sabbioso e ci portiamo sulla spiaggia e sul bagnasciuga e qui la corsa é più difficile, bisogna cercare l’appoggio migliore. 12 km sono lunghi ma mantengo un ritmo accettabile per le mie condizioni attuali. Mantengo grosso modo la posizione di partenza e mi illudo, all’arrivo di essere tra le prime 10. Mi sembra giá un buon risultato, vista la corposa partecipazione femminile. Invece devo accontentarmi del 13 posto, niente podi e neanche caciotte e bona l’é, dispiacendomi di non poter portare rp sul palco ma… ok anzi voilà, les jeux sont faites!
Ora descriverò brevemente altre mie corse francesi consigliabili a chi è in cerca di percorsi immersi in paesaggi o contesti particolari.
1 agosto, Parigi.
Da Asnieres sur la Saine, nella periferia di Parigi, lungo la Senna, fino alla Defense, quartiere ultra moderno con grattacieli e palazzi futuribili che riflettono la luce in modo spettacolare. Ci si può correre in mezzo, lungo i passaggi pedonali indicati. Il ritorno può essere fatto passando sulle isolette (Ile de Puteaux ha addirittura un campo sportivo con tanto di pista di atletica). Allungando il percorso si può arrivare al Bois de Boulogne, un enorme parco provvisto di diversi sentieri. Attenzione a non perdersi!
3 agosto, Mont San Michel
Quale corsa è più entusiasmante di una sfida di velocità con il mare che, come un cavallo al galoppo, avanza verso la terra ferma?
Lungo il pontile di collegamento tra il celebre monastero sull’Atlantico con la terraferma durante le maree più alte in Europa, è possibile correre e contemporaneamente ammirare le secche o i picchi di marea.
5 agosto, Saint Vincent sur l’Oust
In questi luoghi, al confine tra Bretagna e Loira, si può correre lungo i canali con le chiuse e i fiumi che formano una rete idrica navigabile. Percorsi eccezionali, pianeggianti, in terra battuta o brecciolino, ideale per lunghi.
10 agosto, Dune du Pyla (o du pilat)
Si tratta della duna sabbiosa più alta d’Europa. Una volta giunti sul crinale è possibile correre lungo la cresta e dopo giù verso l’oceano. Il problema poi è risalire!
11 agosto, Strada per il Col de Tourmalet, Pirenei
Da Bareges verso il celebre passo che ha fatto la storia del Tour de France e del ciclismo mondiale. Si può arrivare fino al Tournabop presso gli impianti di risalita e ritorno, oppure se si dispone di una auto ammiraglia per il recupero è possibile arrivare fino al colle (circa 12 km e 700 m di dislivello). Il bello è che lungo il percorso vieni incitato dalla processione di ciclisti in pellegrinaggio al colle.
Volendo da Bareges si può tentare un lungo di 25 km a Lourdes. Il percorso è in lieve discesa tranne per alcuni tratti più ripidi. Prestare attenzione alle auto visto che qua non ci sono piste ciclabili.

Un argento per RP ai Campionati Italiani Master
Una congiuntura astrale, di cui fa parte un raro periodo di lucidità mentale, mi ha consentito di correre per alcuni mesi senza infortuni.
Dopo il rientro nella campestre di Ninfa, un ottimo 6×1000 alla Stella Polare col redivivo Boris ed il podio di Vitinia, ho cominciato a vagheggiare di un rientro in pista. Parliamo di inizio giugno, dunque a stagione abbondantemente inoltrata, e non c’è tempo da perdere. Un paio di settimane di sedute di velocizzazione ed un test sul 1000 con una lepre d’eccezione mi convincono che si può fare. Partecipo ad un 1500 alla Farnesina e ne esce fuori un discreto 4’27, con un ottimo finale. A questo punto mi iscrivo ai campionati italiani master di Cassino e per altre due settimane lavoro con profitto. Qualche altra gara di rodaggio ci sarebbe stata bene, ma mi riescono cose che non vedevo da qualche anno, per cui mi lascio andare ad un ragionevole ottimismo sulle mie possibilità.
Sabato 4 luglio è il gran giorno, la mia gara è nella seduta mattutina e fa un caldo assurdo.
Nel 2013, nell’unica mia partecipazione, avevo vinto abbastanza facilmente a Orvieto, ma stavolta la concorrenza è agguerritissima e questo cancella buona parte della tristezza che quasi sempre mi ha tenuto lontano dalle gare master. Non so quante volte è capitato di vedere insieme tanti over 50 potenzialmente in grado di correre un 1500 sul filo dei 4’20. Ci sono ottimi ‘finisseur’ e, visti i limiti del sottoscritto, buone possibilità di farsi impallinare in una gara tattica. Proprio per questo la mia strategia prevede una progressione da lontano, aspetto che ho ben curato in allenamento. L’ingresso in campo, tutti in fila dietro al giudice incaricato, è emozionante. Ci si scruta per dare un volto ai tempi di accredito e capire chi seguire e da chi guardarsi. Riconosco Pierangelo Avigo, plurititolato con un finale devastante, e Carlo Spinelli, che ha l’accredito migliore. Entrambi hanno corso il 5000 la sera prima e mi aspetto siano provati e molto prudenti. Ci sono poi Marco Moracas, il campione uscente, ed un paio di ottocentisti che temo molto, Nicola Salomone e Ivano Pellegrini. Nonostante la tensione, durante gli allunghi non posso non provare un piacere tattile nel calcare il tartan: finalmente una pista in buone condizioni che risponde al piede, chi corre a Roma e dintorni può capirmi…Si parte! A sorpresa Spinelli detta un primo giro molto veloce con Salomone a ruota, mentre io guido un gruppetto staccato di alcuni metri. Nel secondo giro il duo di testa rallenta e riesco a rientrare. Ci si avvia in surplace all’ultimo 500 e lì sbaglio: provo ad uscire, ma sulla reazione dei primi non insisto, mi riaccodo e così preparo l’impallinata di cui sopra. Ai 250 attacco di nuovo e sono in testa, Barrile e Avigo in difficoltà abbandonano, mi sento bene e penso di poter vincere. Aumento il ritmo, o almeno così mi sembra, perchè all’uscita dell’ultima curva Salomone e Pellegrini mi superano in tromba, come se fossi fermo. Un attimo di scoramento e sono staccato, mi accorgo che da dietro rimonta alla grande Moracas, anche il bronzo è in pericolo. Reagisco con disperazione, difendo ogni centimetro. Con sorpresa mi accorgo che il duo che mi precede sta caricando scimmie di grosso taglio e che, incredibilmente, li sto riacchiappando. Purtroppo manca pochissimo, faccio in tempo a mettere pochi centimetri del corpo davanti a Pellegrini, ma per il primo è tardi, con un tuffo potrei toccarlo, ma non servirebbe…tempo finale 4’23″40. Niente male, è il mio record da M50, ma qui c’era un titolo in palio. Ecco perchè sul momento prevale il rammarico per non aver anticipato l’attacco, ma poco dopo, all’ombra della tribuna, mio figlio Francesco (alias lepre) mi dimostra che ho corso l’ultimo 500 in 1’23 alto, quasi un miracolo per me: bravissimi gli altri a fare anche meglio. Premiazioni e rientro, complice un gran mal di testa, si svolgono in stato di semicoscienza, ripassando le fasi della gara e pensando a come fare meglio nella prossima…
La classifica – qui (sito Fidal)
Una fase del test sul 1000 – qui – (il passo indolente della lepre non inganni: il ritmo è 3’/km)

