Storie di donne e di uomini

Mattina di domenica. Chi si alza per andare ad arrampicare e smanetta su corde e imbraghi, chi per andare a correre. Nostra figlia minaccia di chiamare il telefono azzurro e rimane a letto.
Ieri è stata una giornata campale, splendida ma impegnativa. La gara di Orienteering finale a Villa Ada, a conclusione di un anno di atletica leggera con bambini, ragazzi e genitori di rp ha avuto la sua degna apoteosi nella meravigliosa cornice di quella Villa di Roma a noi tanto cara, tra boschi di lecci e allori, pinete Genius Locii e colline di tufo, dove le praterie degradano dolcemente lasciando il campo a forre e canyon (ma siamo a Roma?). Il tutto alle pendici del mitico Monte Antenne, dove visse il popolo degli Antemnati, a cui, non so esattamente perché, mi sento in qualche modo legata ancestralmente.
La mattina presto di sabato do una mano a Gabriele a sistemare le lanterne. Il nostro Presidente conosce Villa Ada come le sue tasche e con la mountain bike in breve allestiamo un lungo percorso di gara.
Al laghetto Eleonora, Chiara, Donato, Alessandro, Enzo (il maestro), Marco e Peppe accolgono i Rifondaroli, fanno le squadre e presto le gare hanno inizio. I bambini sono scatenati, ragazzi e genitori non ne parliamo. Tutti si immergono nel verde e nei sentieri della Villa, mentre i più piccoli si cimentano nel mini orienteering intorno al laghetto. Poi corse e staffette finali, che non possono mai mancare. Alla fine di queste attività vissute con partecipazione ed entusiasmo da parte di tutti, anche condite da un pizzico di avventura, ci sono le medaglie e la preziosa striscia di Andy War, un famosissimo e affermatissimo fumettista romano, (raccomando a tutti di farla autografare al più presto, io lo farò di certo). Infine brindiamo tutti insieme e ci salutiamo per ritrovarci con molti a luglio al campo estivo di Villetta Barrea.
Dopo che tutti se ne sono andati, mi rilasso ripercorrendo in mbt la Villa per rimuovere le lanterne e poi mi faccio una bella corsa in solitaria con qualche goccia di pioggia. La giornata è andata bene ma domani… che fare? Andare a caccia di salamelle e caciotte sui saliscendi di Rignano flaminio al seguito del dott. Lord Nulli o cimentarsi nella vicina gara semipianeggiante di Fontenuova, detta Maratonina delle Rose con uguale mc (mazzo così), minor chances di vittoria e rischio di prendere sonore bastonate?
Ma torniamo a domenica mattina. Al risveglio gli occhi non si scollano. Dopo una serie di rapide riflessioni anche avvalorate dalla partenza anticipata di Lord Nulli, decido di andare a Fontenuova dove, in un contesto semi urbano rurale dell’interland romano, le rose abbelliscono i giardinetti delle casette costruite disordinatamente attorno alla via Palombarese. C’è un ulteriore abbellimento. Il Sindaco di Fontenuova è un bel ragazzo ed è il veterinario del posto, due qualità rare negli amministratori della nostra regione.
Prima della partenza ho diversi colloqui con varie atlete con le quali condivido una certa età… loro mi raccontano le loro storie in mezzo alla confusione della partenza.
La prima si lamenta perché ieri ha lavorato un sacco ed è cotta (la conosco bene, lo dice sempre), la seconda perché ha avuto una giornata pesantissima e non ha dormito la notte, la terza invece è contenta perché ha ottenuto lo scivolo pensionistico… io, che a momenti non mi ricordo neanche come mi chiamo per quanto sono cotta, dico che ieri ho fatto la gara di orienteering, ma non frega niente a nessuno.
Partenza. Da rapida calcolatrice mi metto a una risparmiosa velocità di crociera, quanto basta per fare il vuoto delle mie coetanee tardone e vincere la categoria. Vipera berus… quale nomignolo più azzeccato?
Purtroppo non vengo premiata dal Sindaco che nel frattempo se ne è andato ma dal tizio che vedete in foto e incasso pure la salamella.
Ora sono proprio svuotata… provo a tornare alla macchina ma devo pagare il pegno di ascoltare la storia di un tizio corridore che non so perché ma mi blocca e mi racconta la storia di tutta la su vida. Questo è peggio di me, sono allibita, non riesco a sganciarmi, ho paura che mi segua anche in macchina… ma che popolo assurdo ‘sti corridori! Alla fine taglio corto, risalgo in macchina e mi avvio verso Palombaretta tonna tonna che chi se ne va’ prima o poi ritorna!

Sul podio con l'occhio a mezz'asta
Sul podio con l’occhio a mezz’asta

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