Tutti gli articoli di Paola Paolessi

Paola Paolessi, detta “La Secca” o “Vipera berus” è una cittadina del mondo. Nata e cresciuta nelle borgate romane ha fondato e suonato nel gruppo dei Floema, band punkrockblues psichedelica. Laureata in Scienze naturali e podista di buona lena, ha svolto alcuni tra i mestieri più belli tra cui la Guida Ambientale Escursionistica, il Guardiaparco, la Naturalista, l’Insegnante, l’Istruttrice di Atletica Leggera. E’ la mamma di Lara.

Guerrilla running!

Tra le tante cose che sento maggiormente, durante i miei viaggi in Germania, in particolare a Berlino, é il senso di pacifica libertà di camminare e correre ovunque in maniera indisturbata. Durante queste esperienze mi piace addentrarmi tra gli alberi nella vegetazione dei parchi e delle aree naturali, costeggiare i fiumi, percorrere strade e vicoli sbirciando tra le casette con i giardini e i balconcini in cui traspare un grande amore per la natura, ma non di quelli irrazionali e melensi, non quelli dei gerani o le petunie sul davanzale e i coniglietti e i cincillà nelle loro gabbiette dorate, ma un rispetto maturo e responsabile. Le pertinenze esterne delle case diventano delle rustiche aree per la conservazione della biodiversità.

A tal proposito, a Berlino, ho deciso di visitare il Prinzessinenpark, luogo pioniere della Guerrilla gardening, movimento che si occupa del recupero e della gestione delle aree abbandonate per praticare giardinaggio, orticoltura, recupero, riciclaggio e riuso creativo nelle città, a volte utillizzando strumenti non convenzionali come occupazione, autogestione, riappropriazione, cittadinanza attiva, bioblitz, street art, flash mob. Voi direte: cosa centra  con la corsa?

Ebbene mentre oggi correvo meditabonda tra le strade di Cesky Krumlov nella Repubblica ceca, riflettevo su questo mio modo di correre “alla ventura” e ho pensato che l’espressione “guerrilla running” lo descrive abbastanza bene. Infatti in questi anni, nei tanti chilometri fatti (probabilmente ho già percorso una distanza come l’equatore) ho corso nei giardini di palazzi reali e ambasciate, ho varcato recinti e barriere, sono scappata da cani ringhiosi e custodi rosicanti, ho esplorato boschi, prati e giungle di asfalto, ho litigato con ladri di legna e ho temuto le schioppettate di cacciatori e bracchi, una volta in Messico mi sono pure trovata davanti a uno con il mitra. Pensare di fare la guerrilla running rende tutto più affascinante, anche il pecoraro che ti manda a quel paese perché gli disperdo il gregge! Credo questo sia un altro modo per riappropriarsi del territorio in modo pacifico ed ecosostenibile. Anzi, con questa relazione intendo fondare ufficialmente il movimento della Guerrilla Running. In seguito penso di redigere un vero e proprio “Manifesto” di questo movimento, che penso di diffondere anche presso i giovani.

E la Berlin Staudtlauf del 20 agosto? Una mezza maratona nella città, silenziosa e meditativa, nonostante la gran folla. Nel complesso piacevole, ma per quanto me la sono presa calma, sono pur sempre 21 km e rotti… niente male la posizione, 9^ di categoria. La parentesi nella Repubblica ceca, nonostante abbia mancato la gara, per non aver scioccamente individuato il ritrovo, mi ha regalato anche splendidi momenti di corsa lungo la Moldava, davvero senza prezzo. Per concludere, non può mancare un plauso alla birra di entrambi i paesi, che oltre a essere ottima, costa meno dell’acqua.

“A onni bella ni puzza… l’ascella!”

Il Vernacolo Livornese viene chiamato in causa laddove ci si porta in quei dell’alto Lazio. Si comincia a respirare quell’aria tosca che si rivela nelle tinte delle terre, nel contrasto tra mare, colline brulle, cipressi, rocce basolitiche, nel buon cibo e vino, nei ristorantini tipici. Ed eccoci al Sasso di Cerveteri per un Trofeo Santa Croce organizzato dalle sorelle Ricci, che invita alla corsa adulti e categorie giovanili. Tra i giovani Giacomo e Lara si cimentano l’uno sui 1000 metri in un circuito cittadino e giunge quarto, la seconda su un brevissimo giro del minuscolo borgo, di circa 200 m (terza delle ragazze), che poi prolunga in un mille, anteprima del 2000 femminile. I maschi invece fanno un mille di rappresentanza (è il circuito cittadino) e un 4000 di gara. Al traguardo maschile, una doppietta dei Cacciamani, primo e terzo (figlio e padre), quasi in tenuta da spiaggia, Insomma brevi distanze che però si rivelano intense e impegnative, in un appiccicaticcio weekend di fine luglio. Ma veniamo alle frivolezze. A fine gara la piazza viene spicciata dal percorso di gara per far posto ai tavoli. Infatti il paese è in piena festa di Santa Croce. Come si preannuncia l’odore di mangereccio ecco arrivare Pito, atteso con Giusy, per l’ora di cena. In alternativa al panino con la salsiccia tipico dello street food da sagra paesana, viene proposto un localino un tantino troppo chic per i nostri gusti, ma la fame (e la sete) era tanta. Appena entrati nel giardino del ristorante ci accorgiamo di non essere molto presentabili. Ancora con le alghe in testa di Torre Flavia, dove prima della gara abbiamo trascorso alcune ore di sole, mare e spiaggia e con l’ascella sicuramente puzzolente del post gara, veniamo accolti con cortesia, ma ci accorgiamo che, nel prepararci il tavolo, ci cambiano sedia, cioè tolgono le sedie dalla tappezzeria bianca e ci rifilano quelle di plastica, che all’osteria sono più di lusso. Poi per rimanere in tema osteria, la vipera tira fuori il “birillo”, trofeo della gara nonché utensile da utilizzare come frigo-bar tascabile, con tanto di boccia di vino, presente nel pacco premio. Accorgendoci però della sconvenienza del gesto, per non aggravare ulteriormente la nostra già sciatta presenza, preferiamo ordinare un bianco locale, sempre da inserire nel suddetto birillo. Stendiamo un velo pietoso e chiudiamo con una frase che trae spunto dalla poetica del dolce stil novo del Cacciamani, no cioè volevo dire… del Cacciaguida!

A onni bella ni puzza l’ascella, ma onni bello brillo ni puzza pure ‘l birillo!

Pelle di serpente. Cronaca di una Vipera disidratata

In un torrido agosto, tutta la famiglia viene tirata giù dal letto (da Corrado) in una mattina domenicale, a seguito di un imperativo categorico “s’ha da andare tutti!” imposto dalla Vipera berus la sera prima. In auto verso i Monti Simbruini, il rettile di casa si appresta ad affrontare la famigerata “Speata”, vero supplizio estivo e richiamo a cui un malcelato corridore masochista non può sottrarsi. Per la verità la vipera dorme in macchina per tutto il viaggio e proprio come un rettile, che sonnecchia al sole tutto il tempo e si ridesta al momento del morso fatale, viene letteralmente gettata nella mischia dal sedile dell’auto dai vendicativi parenti per un brusco “riscaldamento”. Il termometro a Subiaco, alle 9 di mattina, segna già 33-35 gradi. La partenza viene inoltre posticipata per motivi tecnici e alle lamentele dei partecipanti gli organizzatori si difendono dicendo: traquilli: tanto fa fresco!

Comunque i 12 km di totale salita (eccetto una breve discesa di 100 m nella buca di potenziale prima dell’arrivo) procedono lenti e inesorabili, i primi tre in pettata e gli altri con pendenze variabili. Si sale fino a Monte Livata per circa 800 m di dislivello. Gli spugnaggi e i ristori sono oasi nel deserto. Il gruppo ormai sfilacciato dei corridori procede lungo il percorso in silenzio, concentrato a non disperdere quel minimo di vapore acqueo che potrebbe dissiparsi dall’alito nell’atto del parlare.

Giunta all’arrivo, squamosa come la muta estiva di un serpente, mi scolo tanta tanta acqua e divoro mezzo cocomero. Poi mi giunge l’inaspettata notizia: 1° di categoria! Per festeggiare compro una vagonata di libri a una bancarella mentre Lara e Corrado si buttano per consolarsi con il Fun bob dal pendio sopra Campo dell’Osso, a respirare un po’ di aria fresca.

Er cinquemila dell’amici

Al Campo di Atletica di Passo Corese, qualche giorno fa si è disputato “Il 5000 degli amici”, gara sul tartan proposta dall’Atletico UISP di Monterotondo. Che dire: tutti i corridori di zona (bassa sabina romana) ancora in grado di intendere e di volere, con le modiche temperature di circa 100°Farhenheit (così. Tanto per fare più scena) si sono gettati nella mischia di gara. Il problema è stato che il caldo ha leggermente annebbiato la vista ai giudici i quali, in assoluta buona fede, hanno cominciato letteralmente a perdere il conto dei giri degli atleti, a loro volta impazziti. Infatti  in ogni batteria più di qualcuno continuava a correre il fatidico giro della morte più e più volte, oltre i 12 giri e mezzo richiesti appunto dal 5000 e gli altri, dietro. Di fatto tutto si è risolto a tarallucci e vino. Una lauta cena gratuitamente offerta a tutti ha riequilibrato nettamente gli stati di ebbrezza (tutti cotti di buon vino). Ciliegina sulla torta: una genzianella che ha finito di stendere i vivi e resuscitato i morti. Poi, premi a tutti e per finire, sono stati dati letteralmente i numeri… ma che avete capito: quelli della lotteria: ho anche vinto una splendida borsa da mare, qui mostrata da un’amica. Nell’altra foto: la Vipera berus armata di genzianella!

Magnis Itineribus

Dagli Aforismi del Presidente: a marce forzate – Riferito alle truppe che nelle singole tappe giornaliere compivano il più ampio spostamento possibile.

Questo anno ci ha visto compiere grandi passi, talvolta sembrava fossero più lunghi della gamba. All’ultimo, quando sembrava fosse il momento di andare tutti in vacanza (ma questa parola abbiamo capito che per noi non esiste) la Direttrice gli ha dato forte con una doppietta Danimarca-Pessasseroli, accompagnata dall’inossidabile Alice e da un gruppo di incalliti giovani rifondaroli.

Queste truppe rifondarole in movimento ne hanno fatte davvero di tutti i colori: corse, tornei sportivi, orienteering, escursioni, equitazione, mountain bike, tuffi in piscina, street boulder, slackline, staffette singole e duathlon, partitone di calcio e tanto altro. Quest’anno la cornice del campo estivo è stata Pescasseroli, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Adulti, ragazzi e bambini si sono inoltre cimentati, il penultimo giorno del campo, nell’Ecolonga, celebre manifestazione che vede gli adulti impegnati in una magnifica corsa trail di 13,2 km e una non competitiva di 6 km in montagna e le categorie giovanili in competizioni su strada, dentro Pescasseroli. Questi ultimi hanno ben figurato, colorando di verde i vicoli e le strade del borgo con le maglie sociali, senza sponsor e senza padroni. Anche questa scelta risalta tra la mischia, dove le maglie sociali sono piene di pubblicità di bar, pizzerie, negozi di materiali elettrici e per l’edilizia.

Anche i grandi si destreggiano bene tra cinghiali, vacche podoliche e rupicapre locali. La Vipera berus deve tirar fuori tutta la sua podolicità per riacchiappare in extremis una Cristiana lanciata sui tratturi come una cavalla selvaggia, a suo perfetto agio sia nei single track che nelle sassose carrareccie del versante abruzzese del Parco. Non paga della somarata serale si è poi scatenata in notturne danze tribali supportata dal Boattini e da Mr Pumpkin, propiziatorie per la prossima gara.

La Vipera però, giunta nel podio di categoria, si dice abbia acciuffato un caciocavallo delle dimensioni di un rognone podolico, nonché 150 euro in denaro e un buono da 200 euri da spendere nel celebre sexy shop di Opi, paesino di  408 abitanti, con il più grande negozio di articoli sexy di tutta la Marsica. Alcuni dicono si tratti di leggende… bah, chi può dirlo?

Meno male che Marcella e Ugo, ai campionati italiani Master a Orvieto, tengono alti i colori societari con una serie di gare e concorsi in pista, facendoci come sempre ben figurare, ma perdendosi la staffettona finale e il mega partitone adulti-ragazzi, attività di alto valore aggregativo e liberatorio, sempre che non si scateni la rissa in campo…

Appendice: Tipologie di donna.

La donna a punta. Dicesi donna a punta quella con caratteristiche somatiche e psichiche secaligne e pungenti. In gara sono pericolose in quanto tenaci e tignose, difficilissime da battere.

La donna o femmina  accabadora: Con il termine sardo femina accabadora, oppure femina agabbadòra, comunemente accabadora (s’accabadóra, lett. “colei che finisce”, deriva dal sardo s’acabbu, “la fine”) si soleva indicare una donna che uccideva persone di qualunque età in condizioni di malattia tali da portare i familiari, o la stessa vittima, a richiederne l’eutanasia. Il fenomeno avrebbe riguardato alcune regioni sarde come Marghine, Planargia e Gallura. (Wikipedia).

La donna podolica: è quella che non si ferma davanti a nulla, come la vacca podolica, rade al suolo recinti, sradica alberi, si incolla le macere, pur di proseguire lungo il suo tratturo o luogo di pasturazione e abbeveraggio o, nel caso di donna, raggiungere il suo obiettivo.

Direte: cosa c’entra in tutto ciò? Gli è che in questo campo estivo, con 4 ore di sonno notturno, spesso ci si teneva svegli facendo delle accurate ricerche e osservazioni scientifiche…

Buone vacanze e alla Prossimaaaaa!

Follie estive

“Ahoooo…. Ma che sta a succede…. – Booh, pare che stanno a fa ‘na corsa.. ‘a corsa del li cocommeri ‘n sallita!”

Castelchiodato. Questa la conversazione tra due agricoltori locali origliata dalla sottoscritta al termine della Castrum Race, erede della ben nota somarata “Corri tra le cerase”, che la dice lunga su questo “agile e veloce” percorso di gara allocato tra i Colli Cornicolani e le campagne dell’Università Agraria di Castelchiodato.

In una calda e afosa mattina di giugno, tra le polverose sabbie plioceniche e i detriti da riporto che fanno da selciato a questi pur pittoreschi tratturi, sfila la processione di matti, che a 35° C, si arrischia lo schioppo delle coronarie, tra olivi, cerase, perzeche, pronghe e quant’altro… L’acqua dei ristori sembra l’oasi di Khiva lungo la via della seta in Uzbekistan… il miraggio di alcuni miei alunni allo spugnaggio che annaffiano la mia avversaria anziché me…

Che dire… quanno uno se la va a cercà…

Poesia burina:

Niente podio amato, ma ‘a salamella e ‘r bicchier di vino de ‘n scialbo e sciatto secondo posto di categoria pure pe’ stavorta è assicurato!

Freestyle a Palombara

Dopo la splendida iniziativa a Villa Ada, giornata finale del settore giovanile (anche se a breve vi saranno due importanti attività estive che vedranno coinvolti i giovani atleti di RP), caratterizzata da Orienteering e Staffette, anche il corso di Palombara e di Monterotondo, si avvia verso una pausa estiva. Anche qui i nostri giovani atleti, per salutarsi, hanno voluto cimentarsi in una “Borgo Orienteering” serale e una staffetta rituale nel cuore del centro storico di Palombara Sabina.

Contestualmente, è stato presentato il corso previsto per il prossimo anno (Volantino scuola Trail running), arricchito di importanti novità. Le attività di atletica leggera, già indirizzate alla corsa in montagna, vista la location di Palombara Sabina, nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, saranno caratterizzate da numerosi elementi di avviamento al trail running, al freerunning, al parkour running e molto altro. Si partirà quindi alla grande con la nascita di una delle prime scuole giovanili in Italia di Trail running! Il progetto, ancora in fase di programmazione, senza nulla togliere ai consueti step di allenamento funzionali alle diverse discipline dell’atletica leggera, al gioco sport e al gioco cooperativo che ci contraddistinguono da sempre, approfondirà alcuni aspetti motori legati a contesti naturali e utilizzati negli sport cosiddetti “di strada”, decisamente affini alla nostra visione di sport che libera corpo e mente!

Per concludere, un grazie speciale a tutti i partecipanti a questo anno atletico, che ci ha visti protagonisti in tantissime iniziative, quali la Corri per il Verde, le numerose gare in pista nell’ambito del Campionato Nazionale UISP, il Trofeo Provinciale, Atleticamo, tantissime altre manifestazioni e… non è ancora finita!!!

A prestoooooo!!!

‘A Zingarata…

Eccoci giunti al tradizionale appuntamento di fine giugno, esclusivo appannaggio del settore maschile rifondarolo: la Notturna di Todi, Trofeo AVIS. La novità è che la Direttrice e io quest’anno ci siamo intrufolate, un po’ incuriosite dalle mille attrattive descritte dai partecipanti alle edizioni precedenti, un po’ per infastidire i nostri carissssimi compagni di squadra, che una serata da single-vitelloni in quei di Todi, proprio non se la meritavano. La nostra impudenza ci è costata cara: una gara da somari, a prender bastonate dalle donne umbre, davvero imbufalite, su quei saliscendi monotoni e persistenti, di un circuito cittadino al lume di lampione. Brevemente, la Direttrice, al via prende il comando della corsa e schizza per le vie cittadine. La riprendo faticosamente alla fine del primo giro e la sento imprecare in maniera inarticolata. Non vorrei essere tra le sue manacce nerborute in questo momento…

Comunque tra rif e raf arriviamo tutti al traguardo, vincendo anche un 4° premio di società e due podiucci di categoria, con uno Scozzarella atleta rifondarolo di punta nonché autista di lusso (una delle cose più belle di questa piccola trasferta, oltre ovviamente alla magnifica compagnia,  è il viaggio nel pulmino della Direttrice), un maestro Enzo yota in grande spolvero, uno scialbo Nulli (decisamente al di sotto dei sui standard), un Capizzi già massacrato di suo, che ha rischiato di addormentarsi correndo. Discrete le prove del trio medusa (nel senso velenoso del termine, viste tutte le cattiverie che mi hanno poi detto a cena) Solimini – Tudino – Boattini. Direi proprio di stare molto attenti a quei tre…

Sbronzi non di alcol ma di stanchezza, dopo un lauto pasto, che ne torniamo buoni buoni a casa.

Mille cose…

Un mese di giugno davvero caldo per i Rifondaroli grandi e piccoli! Proviamo a fare un breve resoconto, tralasciando le gare individuali svolte dai tanti rifondaroli.

Campionati Nazionali di Atletica Leggera UISP a Rieti

Gare e medaglie a non finire in questa manifestazione svoltasi il 3 e il 4 giugno allo Stadio Guidobaldi di Rieti. Staffette, corse di velocità e di resistenza, impreziosite dallo splendido skyline del Terminillo e dei Monti Reatini.

Maratonina di San Luigi – Cementerie di Guidonia (vedi cronaca della Vipera)

La Maratonina di San Luigi, Memoria Gianni D’Angelilli, svoltasi nelle cementerie UNICEM Buzzi di Guidonia, promossa da Alessandra M. La cementeria si è prestata come iniziale terreno di gara per una 10 km non facile, che ha visto la partecipazione di numerosi rifondaroli, tra cui il piccolo Andrea. A fine gara è partita poi la visita guidata nei meandri della fabbrica e nei laboratori, ove la nostra compagna ci ha illustrato le meraviglie del cemento.

Golden Gala-Palio dei Comuni: sotto la maglia Bridgestone bianca… un cuore verde!

Tra i tanti appuntamenti di RP giovanile c’è stato anche il Palio dei Comuni del Golden Gala. Una tosta e combattiva squadra di atleti rp palombaresi, capitanati dall’esperto Giacomo Nulli, si è gettata nella mischia e ha brillantemente portato a termine lo staffettone 12×200 previsto dalla manifestazione. Il tutto nella splendida cornice dello Stadio Olimpico di Roma, in apertura del Golden Gala. Davvero complimenti a tutti i partecipanti.

Gara Orienteering e staffette a Villa Ada

L’iniziativa di fine anno, per quanto riguarda il corso dei bambini, ragazzi e adulti, si è svolta, a grande richiesta, a Villa Ada. In particolare, una gara di Orienteering, che ormai ci vede particolarmente esperti, ha colorato di verde rp la già rigogliosa villa romana. Una staffetta nella zona del laghetto ha anche fatto scatenare diversi bambini, non ancora stanchi, dopo aver corso incessantemente nel percorso a saliscendi alla ricerca delle lanterne bianche e rosse. Un brindisi finale ha concluso i festeggiamenti della giornata.

Triachè

Un’altra perla nelle gare estive rifondarole: per spezzare la “monotonia” delle corse, dei salti e dei lanci, si aggiunge il nuoto e l’arrampicata. Molti ragazzi e bambini rifondaroli si divertono gareggiando in questa bella e simpatica manifestazione al Fulvio Bernardini.

E non vi è “abbastato”? Beccatevi pure questo!

Campionati Italiani societari di atletica – Latina e Ostia (vedi cronaca dettagliata di Ugo)

Il 10 e 11 giugno la fase regionale di questo importante appuntamento, fortemente voluto dal nostro Ugo e dalla nostra Marcella, che ha visto il debutto in pista di alcuni rifondaroli (Cristiana, Stefano e Daniele) e la riconferma di Isa sul tartan della pista di Ostia (Stadio Giannattasio-Stella Polare). Prestazioni notevoli di tre ormai “veterani” indiscussi, il nostro Ugo e i baldi Andrea e Giovanni. Due indimenticabili 4×400 una maschile e l’altra femminile, soprattutto per i tendini!