Skinny go to England

Ci siamo. Giunge la pausa estiva tanto agognata. Riposo. Scarico. Nullafacienza (sic) sportiva.

Macchè!!!!

La Vipera berus ha già programmato come ogni anno la gara all’estero e questa volta tocca alla terra di sua Maestà la Regina, il Regno Unito, in particolare l’Inghilterra.

Ci sono in programma ben due gare. La prima, in Cornovaglia, è stata probabilmente messa apposta per me. Il giorno dopo il mio arrivo, in questo paesino sperduto dal nome in gaelico, impronunciabile anche per gli inglesi, cioè Tywardreath (che poi è il paese natale della mia amica Jo), si disputerà il Tywardreath Trotter, gara di 7 miglia su terreno misto.

L’altra gara sarà a Regent Park, nel cuore di Londra e, udite udite, vedrà la partecipazione anche del Lord Nulli, che finalmente potrà esibirsi al cospetto della regina, nel suo habitat naturale dei giardini di sua maestà.

C’è da dire che sto preparandomi da tempo alle gare che andrò a disputare oltremanica, soprattutto riguardo gli aspetti metabolici legati all’omeostasi, al pH sanguigno e all’equilibrio idrosalino che durante il mio soggiorno in Inghilterra potrebbero subire variazioni, visto il cambio della dieta alimentare e delle modalità di “idratazione”.

Pertanto, venerdì sera scorso, ho partecipato alla Run Beer, a Palombara, gara breve ma con 3 ristori obbligatori a birra, che mi hanno permesso di perfezionare il metabolismo dell’alcol durante lo sforzo fisico!

Nonostante la mia baldanzosità, pensando di essere imbattibile nell’ingurgitare litri di birra, onta e vergogna, sono arrivata solo seconda, facendo ricredere chi contava pienamente sulla mia fama di bevitrice incallita.

Comunque, visto che la maggior parte degli atleti, ai ristori si limitava a smezzare i boccali e non a fare il pieno come la sottoscritta, ho provveduto, nel dopo gara, a spazzolare tutto quello che restava sul tavolo, tanto poi per tornare a casa non dovevo guidare!

Sperando che tutto ciò sia di aiuto nelle performance anglosassoni e di darvi notizie delle stesse nel corso delle estate, auguro a tutti BUONE VACANZE!!!

Il Campo Estivo, Boateng, la piccola grande Marina e tuti l’ati sturiellett (A. Pazienza, 1977).

Solo un flusso di coscienza Joycessiano può sintetizzare, fornendo qualche flash emotivo, le intense giornate di sport, socialità, amicizia e impegno psico-fisico che si sono susseguite a partire dal 28 giugno fino al 3 luglio di questo finale di stagione sportiva, che a quanto pare, si sta prolungando nella piena calura estiva.

Innanzitutto il campo Estivo di Villetta Barrea, capitanato dalla Direttrice, supportata dal Lord Nulli, da Alice, da Gabriele e dalla sottoscritta, ha permesso ai verdoni di rp di scatenarsi tra le montagne appenniniche del Parco Nazionale D’Abruzzo al ritmo di “Bandiera Rossa”, canto di lotta che è diventato ormai l’inno del settore giovanile in trasferta estiva, grazie al trascinatore di masse Simone “mazza” Mazzarelli. E pensare che per anni ho provato a far ascoltare a mia figlia i canti di lotta, il punk, l’hard core ma solo il carisma di Simone ha potuto dove l’insistenza di tanti genitori nostalgici come me avevano fallito…

Tra scalate, pagaiate, corse, camminate, gare di orienteering e molto altro, i nostri giovani ci hanno letteralmente imposto dei ritmi elevati a cui noi istruttori abbiamo dovuto adattarci per arrivare sani e salvi all’ultimo giorno di campo, con staffettone finale e mega partitona di calcio con il coinvolgimento dei genitori, in cui, come potrete intuire, si è distinto in modo particolare, l’atleta-genitore-uomo marana- tuttofare Fabio “Boateng” Boattini. Ormai quello che caratterizza la nostra squadra è la polivalenza, perché ognuno, grande o piccolo che sia, fa un sacco di cose e passa con una certa versatilità da una disciplina all’altra, tipo dalla corsa all’arrampicata, dalle staffette al calcio, eccetera, eccetera.

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Degno di nota il recupero dei giochi popolari di strada proposti dal Presidente, che hanno entusiasmato i nostri giovani e fatto rivivere i vicoli del Borgo di Villetta Barrea.

Prima di passare al 3 luglio vorrei soffermarmi un secondo su un episodio che la sottoscritta, in preda ai fumi delle genzianelle del dopo pranzo finale ha vissuto prima di ripartire da Villetta Barrea, a testimonianza dello stato di “grazia” psico-fisico empatico a cui al termine del campo, era giunta.

Dovendo caricare i bagagli e i vari attrezzi sul pulmino della Direttrice, il cui livello di Entropia deve già essere attivamente mantenuto e controllato, ho rivissuto, nella quantità di materiale che andava stipata nel bagagliaio e vista l’impossibilità, in termini di metri cubi, di fare il miracolo e riuscire a infilarci tutto, l’incubo della “palta” teorizzata da Philip k. Dick in: “Ma gli Androidi sognano pecore elettriche?” che la notte precedente avevo finito di leggere. A quel punto ho cercato di fuggire lontano da li con una fantomatica corriera che forse mi avrebbe portato ad Avezzano, ma poi, grazie al puntuale intervento del “pignoletto” Lord Nulli e della capacità impilatoria della Direttrice che cominciava a perdere la pazienza di fronte alle mie allucinazioni mistiche, siamo riusciti a riportare tutto e tutti alla base.

In serata però, l’Italia perde ai rigori contro la Germania e il paese scende in un contemplativo silenzio.

3 luglio. Neanche faccio in tempo a tornare che parto, all’alba, per i monti Simbruini, per partecipare al Fast Trail, gara di corsa in montagna di 16 km. Lungo la strada devo fermarmi varie volte per fare rifornimento di caffeina. Alla fine giungo a Monte Livata dove mi attende il buon Peppe Scozzarella, mago dei Trail.

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1, 2, 3 VIA! Lungo il corridoio lungo cui sfilano i corridori, nel primo tratto di gara, la piccola Marina, atletina di RP giovanile, del gruppo dei più piccolini ma non meno forte e motivata, mi regala un bellissimo sorriso e un bel cinque che ricarica il cuore. All’arrivo dei 16 km, dopo aver corso nell’incantevole paesaggio carsico e dolinico dei Monti Simbruini è di nuovo lei a darmi lo sprint negli ultimi 50 m e arrivo ben 5° assoluta.

Peppe è terzo di categoria, un ottimo risultato vista la partecipazione di molti specialisti dei Trail.

Dopo una birra con Peppe, tornando a casa, penso di mettermi con le gambe sotto il tavolino e godermi un meritato riposo, ma non è finita. Corrado, in montagna con 30 persone, mi chiede supporto per acqua e chiavi della macchina e quindi, neanche arrivo che, zaino in spalla, risalgo il costone sud est di Monte Gennaro. Per fortuna li recupero a metà strada e faccio il mio lavoro di guida, che ormai da tanti anni non mi faccio, all’occasione, mancare. Poi, finalmente tutti a cena a Villa Villacolle. Sono ancora con l’adrenalina e la caffeina in circolo e tengo fino a tardi, il problema, mi dico, sarà domani, ma domani è un altro giorno.

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